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Famiglia e Indicazioni per il curricolo
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Nelle Indicazioni per il curricolo la famiglia viene considerata nei suoi diversi aspetti educativi e di relazione con il progetto educativo da condividere con la scuola. Riportiamo di seguito i passi nei quali si citano compiti ed aspettative di collaborazione con il contesto educativo più influente per lo sviluppo del bambino.
Nella Premessa
Oltre
alle risorse economiche necessarie ed indispensabili esistono altre risorse
fondamentali, che consistono nella condivisione del progetto educativo da parte
della famiglia e della società. Occorre che
il patto tra la scuola e la famiglia diventi l'elemento portante della cornice culturale appena
delineata. Non c'è possibilità che la scuola realizzi il proprio compito di
educare istruendo senza la condivisione della famiglia. Cercare di educare-istruendo
in opposizione o nell'indifferenza della famiglia depotenzia il lavoro che si fa a scuola, genera drop out tra i
ragazzi e disagio tra gli insegnanti. Pag.
1
Il paragrafo dedicato alla famiglia
Le famiglie, che rappresentano il
contesto più influente per lo sviluppo dei bambini, pur nella loro diversità –
perché molteplici sono gli ambienti di vita e i riferimenti, religiosi, etici,
comportamentali – sono sempre portatrici di risorse che possono essere
valorizzate, sostenute e condivise nella scuola, per consentire di creare una
rete solida di scambi e di responsabilità comuni.
Il
primo incontro con la scuola e con gli insegnanti, nonché l’esperienza
scolastica dei figli aiutano i genitori a prendere più chiaramente coscienza della responsabilità
educativa che è loro affidata. Essi sono così stimolati a partecipare a un
dialogo intorno alle finalità della scuola e agli orientamenti educativi, per
rendere forti i loro bambini e attrezzarli per un futuro che non è facile da
prevedere e decifrare.
Alla
scuola dell’infanzia si affacciano genitori che provengono da altre nazioni e che costruiscono progetti
lunghi o brevi di vita per i loro figli nel nostro paese. Essi professano
religioni diverse, si ispirano spesso a modelli tradizionali di educazione, di
ruoli sociali e di genere appresi nei paesi di origine ed esprimono il bisogno di
rinfrancare la propria identità in una cultura per loro nuova. La scuola
dell’infanzia è per loro occasione di incontro con altri genitori, per
costruire rapporti di fiducia e nuovi legami di comunità.
Le famiglie dei bambini con disabilità
chiedono sostegno alla scuola per promuovere le risorse dei loro figli,
attraverso il riconoscimento sereno delle differenze e la costruzione di
ambienti educativi accoglienti e inclusivi, in modo che ciascun bambino possa
trovare attenzioni specifiche ai propri bisogni e condividere con gli altri il
proprio percorso di formazione. Pag. 2
Qui
e là nei vari capitoli
Le
finalità della scuola devono essere definite a partire dalla persona che
apprende, con l’originalità del suo percorso individuale e le aperture offerte
dalla rete di relazioni che la legano alla famiglia e agli ambiti sociali. Pag. 17
La
linea verticale esprime l’esigenza di impostare una formazione che possa poi
continuare lungo l’intero arco della vita; quella orizzontale indica la
necessità di un’attenta collaborazione fra la scuola e gli attori
extrascolastici con funzioni a vario titolo educative: la famiglia in primo luogo. Pag. 18
La
scuola si apre alle famiglie e al territorio circostante,
facendo perno sugli strumenti forniti dall’autonomia scolastica, che prima di
essere un insieme di norme è un modo di concepire il rapporto delle scuole con
le comunità
di appartenenza, locali e nazionali. Pag. 19
L’ambiente
di apprendimento è organizzato dagli insegnanti in modo che ogni bambino si
senta riconosciuto, sostenuto e valorizzato: il bambino con competenze forti,
il bambino la cui famiglia viene da lontano, il bambino
con fragilità e difficoltà, il bambino con bisogni educativi specifici, il
bambino con disabilità, poiché tutti devono saper coniugare il senso
dell’incompiutezza con la tensione verso la propria riuscita. Pag. 30
Negli
anni della scuola dell’infanzia il bambino osserva la natura, la vita e il suo
evolversi ed estinguersi, l’ambiente che lo circonda, le relazioni tra le
persone; ascolta le narrazioni degli adulti, le espressioni delle loro opinioni
e della loro fede; è testimone degli eventi e ne vede la rappresentazione
attraverso i media, partecipa alle tradizioni della famiglia e della comunità. Pag. 31
Sente
di appartenere alla sua famiglia
alla sua comunità, alla sua scuola; si accorge di essere uguale e diverso nella
varietà delle situazioni, di poter essere accolto o escluso, di poter
accogliere o escludere. Si chiede dove era prima di nascere e se e dove finirà
la sua esistenza e quella di chi gli è caro, quale sia l’origine del mondo; si
interroga su Dio e si confronta con l’esperienza religiosa. Pag. 31
La
scuola si pone come luogo di dialogo, di approfondimento culturale e di
reciproca formazione tra genitori e insegnanti per affrontare insieme questi
temi e proporre ai bambini un modello di ascolto e di rispetto, per convenire
come aiutare ciascun bambino a trovare risposte alle grandi domande in coerenza
con le scelte della sua famiglia e al tempo stesso riconoscendo e comprendendo scelte diverse e mostrando per
loro rispetto. Pag. 32
La
scuola perseguirà costantemente l’obiettivo di costruire un’alleanza educativa
con i genitori. Non si tratta di rapporti da
stringere solo in momenti critici, ma di relazioni costanti che riconoscano i
reciproci ruoli e che si supportino vicendevolmente nelle comuni finalità
educative. Pag. 19
La
scuola dell’infanzia è per loro occasione di incontro con altri genitori per costruire rapporti di
fiducia e nuovi legami di comunità. Pag. 29
La
scuola si pone come luogo di dialogo, di approfondimento culturale e di
reciproca formazione tra genitori e insegnanti. Pag. 32
Di
fronte alla complessa realtà sociale, la scuola ha bisogno di stabilire con i genitori rapporti non episodici o
dettati dall’emergenza, ma costruiti dentro un progetto educativo condiviso e
continuo. La consapevolezza dei cambiamenti intervenuti nella società e nella
scuola richiede la messa in atto di un rinnovato rapporto di corresponsabilità
formativa con le famiglie in cui con il dialogo si
costruiscano cornici di riferimento condivise e si dia corpo a una
progettualità comune. Pag. 42
Negli obiettivi e nei
traguardi
Sa di avere una storia
personale e familiare, conosce le tradizioni della famiglia, della comunità e sviluppa un
senso di appartenenza. Pag. 32
Comprende frasi ed espressioni
di uso frequente, relative ad ambiti familiari (ad esempio informazioni di base
sulla persona e sulla famiglia, acquisti, geografia locale, lavoro). Pag. 59
L’alunno affronta situazioni
familiari per soddisfare bisogni di tipo concreto e riesce a comprendere frasi
ed espressioni di uso frequente relative ad ambiti di immediata rilevanza (ad
esempio informazioni di base sulla persona e sulla famiglia, acquisti, geografia locale,
lavoro). Pag. 62
Avviare la costruzione dei
concetti fondamentali della storia: famiglia, gruppo, regole, agricoltura, ambiente, produzione, ecc. Pag.
83
Fa riferimento in modo
pertinente alla realtà, e in particolare all’esperienza che fa in classe, in
laboratorio, sul campo, nel gioco, in famiglia per dare supporto alle sue considerazioni e motivazione alle
proprie esigenze di chiarimenti. Pag. 102