riscrittura inautentica di Gabriele Boselli
“Pervengono
al Ministero numerosi quesiti concernenti la valutazione degli
apprendimenti in occasione degli scrutini periodici e finali.
Premesso che, in relazione alla ridefinizione degli assetti
ordinamentali, organizzativi e didattici del sistema di istruzione
derivanti dalla completa attuazione dell'articolo 64 del decreto-legge
25 giugno 2008, n. 112, convertito, con modificazioni, dalla legge 6
agosto 2008, n. 133, saranno adottate le modifiche e integrazioni al
d.P.R. 22 giugno 2009, n. 122 previste nell'art. 14, comma 8 del
medesimo d.P.R. n. 122/2009, al fine di assicurare l'ordinato e sereno
svolgimento degli scrutini periodici e finali nel corrente anno
scolastico, si formulano le seguenti indicazioni operative.
---Operazioni di scrutinio
si
ribadisce che gli scrutini relativi alle classi terminali si
svolgeranno secondo le consuete modalità nel rispetto nelle norme
vigenti in materia di valutazione degli alunni. Analogamente, si
svolgeranno con le consuete modalità gli scrutini relativi alle classi
seconda, terza e quarta dei percorsi liceali di ordinamento o
sperimentali.
---Riduzione delle ore, non dei programmi (da riconfigurare in base al principio, non riduzionistico, dell’essenzializzazione)
Per
quanto riguarda le classi seconda, terza e quarta degli istituti
tecnici, coinvolte nell'attuazione delle note disposizioni sulla
ridefinizione dell'orario complessivo delle lezioni, si richiama
l'attenzione sulla circostanza che l'intervento riduttivo si intende
limitato alle sole ore di lezione e, pertanto, non si estende agli
ordinamenti, che rimangono invariati. Ciò considerato, si ritiene che,
in generale, non sussistano ragioni che possano giustificare la
modificazione degli attuali ordinamenti in materia di valutazione.
---Motivare i discostamenti
Le
istituzioni scolastiche che abbiano ritenuto di discostarsi da essi
sono pertanto invitate a riconsiderare il loro orientamento. Le
istituzioni scolastiche che motivatamente (con motivata delibera del C.
docenti) ritengano di non poter modificare, per l'anno scolastico in
corso, le decisioni già assunte in sede di programmazione dell'attività
didattica garantiranno comunque l'effettuazione di verifiche coerenti
con le prove previste dagli ordinamenti o dai decreti di autorizzazione
delle sperimentazioni.
Per quanto riguarda la valutazione degli
alunni frequentanti le prime classi dei percorsi del nuovo ordinamento,
nelle more della già citata revisione e integrazione del decreto del
Presidente della Repubblica n. 122/2009, si fa presente che,
ove
sia possibile, è opportuno ricondurre sotto il profilo sostanziale, gli
insegnamenti ivi previsti agli insegnamenti impartiti nei
corrispondenti previgenti curricoli delle istituzioni scolastiche
(ordinamentali o, se del caso, sperimentali).
---Prove
Le
istituzioni scolastiche si atterranno, per la individuazione delle
prove relative agli insegnamenti da valutare, negli scrutini periodici,
alle indicazioni riportate nei decreti istitutivi dei percorsi
ordinamentali o, se del caso, sperimentali del previgente ordinamento.
Per esempio, nella prima classe del liceo classico di nuovo
ordinamento, sono insegnamenti a più prove, quindi con voto distinto
per lo scritto e per l'orale, Lingua e letteratura italiana, Lingua e
cultura latina, Lingua e cultura greca, Lingua e cultura straniera. In
effetti, tali insegnamenti sono riconducibili ai corrispondenti
insegnamenti ginnasiali di Lingua e lettere italiane, Lingua e lettere
latine, Lingua e lettere greche e Lingua e letteratura straniera, i
quali prevedono, quali prove di esami interni, prove scritte e orali.
Sono insegnamenti a una sola prova i seguenti: Storia e Geografia,
Scienze naturali e Scienze motorie e sportive (perché tali insegnamenti
o le discipline in essi comprese sono a una sola prova nelle classi
ginnasiali o liceali del previgente ordinamento del ginnasio-liceo
classico). Gli insegnamenti a una sola prova sono valutati con un solo
voto anche negli scrutini periodici.
---Fare riferimento ai percorsi ordinamentali
Laddove
nel vecchio ordinamento i percorsi ordinamentali siano affiancati da
percorsi sperimentali, ai fini della individuazione degli insegnamenti
a una o più prove si farà riferimento ai percorsi ordinamentali. In
caso di mancanza di percorsi ordinamentali cui fare riferimento, le
istituzioni scolastiche si atterranno alle indicazioni contenute nei
decreti relativi ai progetti di più ampia diffusione nazionale assisti
dal Ministero (per esempio, agli indirizzi "Brocca").
Ove gli
insegnamenti previsti nei percorsi del nuovo ordinamento non appaiano
immediatamente riconducili a quelli attivati nei percorsi del
previgente ordinamento, le istituzioni scolastiche assumeranno le
opportune decisioni in materia di individuazione degli insegnamenti a
una o più prove, Sempre con delibera motivata del c.docenti) ovviamente
sulla base di una conoscenza approfondita delle Indicazioni nazionali
riguardanti gli obiettivi specifici di apprendimento dei percorsi
liceali, delle Linee guida a norma dell'articolo 8, comma 3, del d.P.R.
15 marzo 2010, n. 88 (Direttiva n. 57 del 15 luglio 2010 - Istituti
tecnici) e delle Linee guida a norma dell'articolo 8, comma 6 del
d.P.R. 15 marzo 2010, n. 87 (Direttiva n. 65 del 28 luglio 2010 -
Istituti professionali) nonché dei risultati di apprendimento relativi
ai singoli percorsi liceali, tecnici e professionali.
In effetti,
i sopra citati documenti appaiono sufficientemente articolati in
rapporto all'esigenza di stabilire se specifici insegnamenti richiedano
o meno, negli scrutini pe-riodici, l'assegnazione di uno o più voti
correlati ad una o più prove (scritte, orali, pratiche, grafiche o
altro). A tale proposito, è comunque opportuno che, in apposite
conferenze di servizio convocate dai competenti direttori degli Uffici
scolastici regionali, i dirigenti scolastici esaminino le problematiche
emergenti e formulino convergenti proposte di soluzione da sottoporre
ai collegi dei docenti.
--- Valorizzazione delle precedenti esperienze
Peraltro,
le esperienze realizzate dalle scuole in materia di valutazione, anche
per effetto delle norme introdotte dalla legge 10 dicembre 1997, n. 425
e successive modifiche ed integrazioni, hanno permesso di affinare la
cultura della valutazione e di arricchire il patrimonio delle tipologie
di verifica degli apprendimenti. Nella terza prova scritta possono
essere coinvolte discipline che non prevedono la valutazione dello
scritto. Nelle classi sperimentali la seconda prova scritta può vertere
anche su disciplina o discipline per le quali il relativo piano degli
studi non preveda la prova scritta.
---Prove scritte e orali
Le
citate Indicazioni nazionali e Linee guida prescrivono il
raggiungimento di risultati di apprendimento variamente articolati. Le
istituzioni scolastiche sono pertanto tenute a verificare, con idonee
ed adeguate procedure, i risultati conseguiti dagli studenti su più
versanti all'interno del medesimo insegnamento. Si ritiene perciò che,
relativamente agli insegnamenti a una sola prova, in rapporto alla
specificità e alla varietà dei risultati di apprendimento attesi, le
istituzioni scolastiche siano tenute ad individuare le tipologie di
verifica degli apprendimenti finalizzate alla valutazione periodica e
finale. Le citate tipologie possono prevedere, per esempio, forme
scritte anche nel caso di insegnamento a sola prova orale.
Nei piani
degli studi di percorsi del nuovo ordinamento sono rappresentati
insegnamenti comprendenti più discipline (per esempio, nei licei:
Storia e Geografia, Matematica con Informatica, Scienze naturali,
Scienze umane; negli istituti tecnici e professionali: Scienze
integrate (Scienze della Terra e Biologia)).
Avuto riguardo alle
Indicazioni nazionali e alle Linee guida, si ritiene che, anche in sede
di scrutinio periodico, il voto debba essere attribuito per
l'insegnamento e non per ogni singola disciplina compresa
nell'insegnamento. A titolo di esempio, si precisa che, nel liceo
scientifico, Matematica con Informatica è, ovviamente, insegnamento a
più prove (con voto distinto per lo scritto e per l'orale). Negli
scrutini periodici deve quindi essere attribuito un voto per lo scritto
di Matematica con Informatica e un voto per l'orale di Matematica con
Informatica.
Eventuali quesiti potranno essere rivolti alla Direzione generale per gli ordinamenti e per l'autonomia scolastica.”
Fine della versione inautenticamente titolata del testo
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Pareri e suggerimenti dell'autore
Sarebbe opportuno che la nota in riferimento venisse studiata con
riferimento alle questioni generali della valutazione (natura e limiti,
fondazioni scientifiche) e alla tradizione in materia consolidata
nell’istituto. Se ne prospettano alcuni profili, affidandoli
all’autonoma considerazione delle scuole.
---Valutazione come valorizzazione
Emettere
giudizi o distribuire voti rappresentano atti di intersoggettivo
stabilimento di valore. Ogni soggetto individuale o collettivo
rappresenta a suo modo il mondo, gli eventi, il "reale" e la relativa
immagine -mediata attraverso concordati con i gruppi di riferimento-
dipende da lui come dalle aree osservate. Con il giudizio come con il
voto, l’insegnante contribuisce a costruire la realtà, inevitabilmente
(ma consapevolmente e responsabilmente!) in-formandola della propria
identità. E’ un approccio
"spostato dalla credenza ingenua
nelle cose e nelle persone come realtà indipendenti dai fatti di
coscienza, e quindi (volto a costruire) strutture trascendentali"
(R.Massa in "Sugli usi della fenomenologia nella pedagogizzazione
attuale" Encyclopaideia, n.2/97).
Il docente è invitato a
essere sostanzialmente attento e rigoroso sia con le parole che con i
numeri. Con attenzione al possesso delle nozioni essenziali (generative
di conoscenze ulteriori) come fondazioni solide delle capacità
elaborative, critiche e creative. La misura é sempre strettamente
dipendente dal metro di riferimento, dal sistema di valori
dell'individuo o del sistema che valuta. I giudizi –base dei voti-
utilizzano uno strumento "naturale", prodotto di una cultura tanto
storicamente fondato e fondante da divenire natura: la lingua materna.
Seguirla é ritrovarsi umilmente con le possibilità e i limiti della
propria intelligenza dell'altro e del suo agire culturale.
---Il voto di condotta
Una
delle caratteristiche fondamentali dell’età evolutiva è l’assunzione
d’identità, intesa come l’insieme delle rappresentazioni che una
persona ha di se stessa. Viene elaborata anche in relazione all’idea e
ai “suggerimenti” che gli altri manifestano; l’identità nasce dal
rapporto dell’individuo, nella sua soggettività e nella sua storia, con
gli altri. Gli altri con le loro conferme e disconferme, valorizzazioni
e disconoscimenti incidono sulla costruzione dell’identità, nelle sue
diverse sfaccettature. Chiaro dunque l’alto livello di responsabilità
che un adulto (insegnante o genitore) si assume nel dare giudizi di
valore che, nel caso del voto di condotta, non investono solo un
particolare aspetto del conoscere, ma la persona nella sua interezza.
Il voto di condotta assume quasi la valenza di un giudizio morale.
La
riflessione sui possibili modelli di intervento porta alla riscoperta
di strumenti educativi riparatori, da affiancare o sostituire al
momento sanzionatorio. Da una parte l’eventuale provvedimento per
l’infrazione di una regola, dall’altro un momento educativo di
riflessione che permetta al ragazzo di elaborare l’evento stesso. La
scuola deve recuperare una sua funzione importante che è quella di
spiegare il senso e il valore delle regole e far capire il valore della
disciplina nella creazione di una società civile e democratica.
Si
richiama all’indicazione contenuta nell’articolo 2 del decreto legge
n.137 dell’1/9/2008 porta due disposizioni innovative:- il cinque in
condotta determina l’automatica bocciatura o la non ammissione agli
esami (anche quando il profitto è sufficiente nelle varie discipline);
-la valutazione del comportamento “
Bisogna inoltre ricordare che in
sede di scrutinio intermedio e finale viene valutato tutto il periodo
di permanenza scolastica, anche in relazione alla partecipazione alle
attività ed agli interventi educativi realizzati dalle istituzioni
scolastiche anche fuori della propria sede.(art 2 decreto legge 137
/2008.
Inoltre:
Restituzione degli elaborati
-La
restituzione degli elaborati e tutti gli atti valutativi devono
avvenire prima possibile ed essere illustrate adeguatamente: ne
guadagneranno autorevolezza e percezione di equidistanza del docente.
Nuovi orari, vecchie modalità
Nelle
classi con riduzioni di orario restano in vigore le modalità
precedenti; qualora la riduzione abbia comportato insormontabili
difficoltà nella valutazione della parte pratica, si motivi il
discostamento dalla regola generale.
Prove e voti
-Le prove,
scritte e orali devono essere il più possibile varie e differenziate.
Il loro esito non sarà solo oggetto di presentazione, ma di dialogo.
Concorreranno a disegnare intersoggettivamente il profilo dell’alunno.
Pertanto
i voti, o i giudizi che siano, condenseranno e motiveranno
l’attribuzione di valore; potranno rappresentare per il ragazzo un
momento di presa di consapevolezza delle proprie possibilità e dei
propri limiti. Attraverso la fase diagnostica, di potenziamento e
recupero, il voto o il giudizio denoteranno anche lo sforzo della
scuola di una valutazione formativa.
Normalizzazione delle prove per gli studi sperimentali
Ricondurre ove possibile le operazioni riguardanti i corsi sperimentali a quelle in atto nei corsi ordinamentali ordinari.
Approccio non burocratico, ma attento alle conseguenze
-Compilare i documenti ufficiali avendo ferma la consapevolezza della loro valenza effettuale.
Non reagire ma pro-agire
-Non
valutare reattivamente (specie nel voto di condotta) ma proattivamente
(“quel che hai fatto o non fatto non è buono ma potrai fare di meglio”)
avanzando una proposta della regola come via per l’attuazione di sè.
Trasparenza
-Esplicitare
nel POF e nelle delibere che necessariamente andranno prese motivazioni
e azioni adottate in merito alla valutazione
Integrare la documentazione ufficiale
Occorre
in particolare che il Consiglio di classe e il team docente soppesino
adeguatamente il voto di condotta, che ora influenza in modo importante
il risultato finale e, al limite, può portare alla bocciatura
dell’alunno.
Tenere un diario che racconti la nostra percezione
dell'incontrarsi dei ragazzi con se stessi, con gli altri e con i
saperi. Magari anche un altro diario per vedere come questo è fatto
dalla scuola nel suo complesso.
Valutazione come suggerimento e invito
-Voti
e giudizi non servono tanto a riflettere lo stato presente quanto a
disegnare il futuro, costituire una “profezia” almeno in parte
destinata ad adempiersi. Attribuire dunque voti e giudizi non solo come
risultanze del valore delle prestazioni ma –soprattutto- come
indicazioni positive di valore e di fiducia nelle possibilità del
ragazzo come intero. Questi è in fase intensamente evolutiva e, anche
laddove non lo mostri, vi crederà.
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