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LIM: Lavorare Interattivamente con Metodo (cooperativo)
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di Anna Soldavini
Il piano di diffusione delle LIM su scala nazionale,
dimostra l’attenzione verso l’innovazione tecnologica e il mondo digitale,
attenzione che peraltro si scontra con le difficoltà a cui sta andando incontro
la scuola nel garantire l’ora di informatica nelle classi. I docenti si trovano
sempre più a fare i conti con una riduzione delle ore di compresenza e di
conseguenza si vedono impossibilitati a programmare attività laboratoriali con
classi numerose e un parco macchine molto spesso numericamente limitato e
alquanto datato. Perchè allora questa svolta tecnologica dotando le scuole di
LIM? A mio avviso perché deve cambiare la logica dell’utilizzo della
tecnologia:
Il rischio è proprio questo: far diventare
Immersi in una realtà super-tecnologica che muta in
continuazione e sforna ogni giorno nuovi prodotti high-tech i nostri alunni sembrano avere bisogno di metodologie
sempre nuove, di strategie educative che colpiscano la loro attenzione, di
alternative pedagogiche che si discostino dall’apprendimento come mera
trasmissione di contenuti.
Sperimentandolo in prima persona con
un gruppo di docenti e poi trasferendolo sui miei alunni ho potuto apprezzarne
i vantaggi e l’efficacia. Solo la pratica sul campo mi ha permesso di toccare
con mano come questo approccio metodologico metta tutti i partecipanti in grado
di lavorare, ciascuno secondo le proprie potenzialità, capacità, doti di
creatività, riflessione e spirito critico. Ogni componente si sente responsabile
e co-costruttore del processo di apprendimento, migliora la sua autostima,
l’integrazione all’interno del gruppo dei pari. L’immediata conseguenza è un
maggiore successo scolastico.
Il passo ad unificare cooperative learning e LIM è breve.
Tenendo conto di tre aspetti fondamentali: il cambio di
ruolo del docente che diventa tutor o
coach nel processo di apprendimento, la
pianificazione delle attività e una diversa concezione del fattore tempo. E’
innegabile che si ritiene a memoria non quanto ci è stato insegnato come
semplice trasmissione di contenuti, ma quello che abbiamo potuto realizzare nel
campo delle esperienze, con tentativi, errori e percorsi di autovalutazione sul
nostro operato. Aiutare gli alunni a
costruire il proprio sapere significa guidarli nella ricerca, nella scoperta e
nella rielaborazione attraverso un percorso che apparentemente può sembrare più
lungo e faticoso, ma che alla lunga genera risultati inaspettati e inattesi
soprattutto da parte di quei ragazzi che sembrano essere sempre passivi di
fronte ad ogni proposta. Tutto questo deve avvenire attraverso una
pianificazione degli interventi, seguendo un diario di bordo che indica le tappe significative del percorso e
che registri successi, correzioni sul campo, modifiche in itinere.
La traduzione nella pratica.
Per chiarire meglio quanto espresso si possono fare degli
esempi.
Scuola primaria: argomento le favole. Ad ogni gruppo,
seguendo le tecniche del cooperative
learning, viene affidata una favola da leggere, interpretare, comprendere
attraverso la ricerca della morale. Compito in situazione: ogni gruppo prepara,
utilizzando alcuni applicativi del sistema operativo Linux, un crucipuzzle, un
memory, una serie di indovinelli da proporre agli altri gruppi che risolveranno
i quesiti direttamente sulla LIM.
Scuola Secondaria di primo grado: argomento le energie
rinnovabili. Attraverso una webquest
gli alunni divisi a gruppi e utilizzando il metodo cooperativo ricercano
informazioni sull’argomento trattato, discutono, vagliano i contenuti e
costruiscono una mappa concettuale. Compito in situazione: ogni gruppo realizza
una lezione/presentazione di quanto imparato con questionario finale di
autovalutazione su quanto appreso.
Questi sono due semplici esempi di come poter rendere appassionante ed entusiasmante l’apprendimento. Nel momento finale di debriefing molto spesso gli alunni si sorprenderanno di avere imparato moltissimo … divertendosi, aspetto che difficilmente viene preso in considerazione, ma che spinge ad una acquisizione di contenuti significativa e durevole nel tempo.
Visita il sito di Anna Soldavini: LIMparo.it
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