E’ persona di cultura che ama studiare e che per vivere ha scelto questa professione. E’ un docente (persona che conosce e aiuta a conoscere) che tenta incessantemente di capire di più e di prender responsabilmente parte alla storia e all’epoca, aperto all'altro nella varietà dei suoi volti. L'ascolto dell'altro e di sé è fondazionale per intendere e per trovare modalità adeguate di intervento.
Soggetto del pensare e del curare
Ha ricevuto e mantiene viva una solida cultura generale e disciplinare. Ha capacità di critica del non-pensiero e detiene autonomia intellettuale, morale ed estetica (Kant). E’ costruttivo e creativo. E' un soggetto culturale e pedagogico a pieno titolo, coautore e operatore della "cura" (in senso non clinico) che i vari elementi della costellazione scolastica prestano agli alunni. Crea offerta di situazioni, secondo un indirizzo che in pedagogia risale a Rousseau, in cui ciascuno possa prendersi cura di sé, sa essere autore di un invito rivolto a ciascuno a trovare una via personale. Contrastando la standardizzazione del pensiero e dell’esistenza, si realizza come autore di esplicitazione all'altro di un'apertura più ampia sulle condizioni e le possibilità (Bertolini), di orientamento a trovare il senso iscritto nel nucleo dell’ identità.
Protagonista e organizzatore del prendersi cura
Prendersi cura é riconoscersi e riconoscere; é l' "esser-presso" (presso i libri, i colleghi, gli allievi) e prevede per il docente innanzitutto l'accogliersi, l'approvarsi, il riconoscersi come soggetto, come co-autore di un campo di eventi, di storie improgrammabili (Mortari). E' poi offrire la propria asimmetrica compagnia per un'ampia frazione di esistenza (Iori). E' offerta di un campo di avventure fisicamente sicuro ma non protetto dal rischio cognitivo e affettivo e dal nuovo, un campo di esperienza che estende l’identità.
Costruttore di relazioni educanti
L'insegnante sa instaurare con l’altro una relazione costitutiva dell'esistenza e della conoscenza, articolata in un tessuto complesso e pedagogicamente orientato. Invita i ragazzi a estendere il loro orizzonte degli eventi di cultura, ad articolare in forma più evoluta il loro mondo vitale. Amplia e aiuta a strutturare i vissuti dello spazio e del tempo e per questo nella scuola opera in ben relata autonomia di proposta. Contribuisce al progetto di educazione e di istruzione nella sua interezza. Sa offrire i propri spazi e la propria compagnia, far dono di una inerenza dialetticamente fondativa del proprio come dell' altrui arco delle possibilità situate e situanti. Offre aiuto a essere in quanto essere-a, qui, ora, con me/noi, in questo frammento di storia nella multipreposizionalità degli esistenti concreti (Heidegger). Offre non certezze ma sicurezza, insieme a (plurali) indicazioni di senso.
Coautore della documentazione
L’I. cura insieme ai colleghi la documentazione non solo come archivio di atti didattici, album di eventi scolastici; documentare è auto-testimonianza e testimonianza di quanto l’alunno e la sua scuola hanno elaborato; è proiezione all’esterno di un’immagine adeguata e autentica.
Il valore del documentare non è contingente; con gli anni, crescerà con le riletture, assumerà la funzione evocativa e proattiva di tutti gli atti onesti e sentiti (Melucci). Il viaggio verso la conoscenza della persona potrebbe assumere, anche con il portfolio, una struttura narrativa.
Guida
L'insegnante è protagonista di un cammino continuo, sia sul piano umano che culturale, anche per essere meglio in grado di leggere la diversità e la sofferenza attraverso i segnali che queste mandano. Cerca dunque di capire l'altro con le sue "persecuzioni" e fragilità. Il suo percorso é in gran parte frutto di autocoscienza, ma anche di impegno, dialogo, dialettica (Gentile).
Si vuole un educatore che abbia davvero qualcosa da dire e da dare, di alto profilo culturale, di buone capacità relazionali, in grado di rappresentare un punto di orientamento per la società e di contribuire nella sua scuola a introdurre elementi di qualificazione culturale e didattica.
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