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Un regalo ai nostri Lettori

Laboratorio Formazione mette a disposizione dei suoi Lettori una parte dell’Archivio dei materiali prodotti dai formatori dell’associazione nei ventidue anni di attività della stessa. Come primo step abbiamo deciso di fornire gratuitamente al nostro pubblico un numero significativo di mappe presentate durante il considerevole numero di corsi svolti presso le scuole o in modalità e-learning

Abbiamo deciso di iniziare con le mappe mentali (1) e le mappe concettuali  perché gli sviluppi della scienza cognitiva hanno messo in luce il ruolo centrale e unificante dei modelli mentali (2) nella rappresentazione di oggetti, eventi, azioni della vita di ogni giorno. Nella nostra tradizione didattica preoccupati più dei contenuti delle diverse discipline che della loro struttura e dei processi di apprendimento, abbiamo sempre proposto programmi didattici in progressione, che partivano da ciò che era ritenuto "semplice" per giungere a ciò che era ritenuto "complesso". Questa convinzione parte dall’assunto, considerato come evidente, che è possibile distinguere in un insieme di conoscenze unità elementari universalmente riconoscibili come "semplici". Un’adeguata consapevolezza epistemologica ha dimostrato che questa progressione non rispetta affatto le strutture disciplinari infinitamente più complesse, interattive, meno lineari. L’immagine del reticolo aperto può rappresentare un progetto educativo coerente con il modello sistemico proposto dalla filosofia, dalla psicologia, dalla sociologia, dall’informatica, che si muove di complessità in complessità; esso infatti può rappresentare come gli oggetti dell’apprendimento siano interconnessi ed interagenti uno con l’altro e che proprio dalla loro interazione nasce la conoscenza.

Clicca su leggi tutto e troverai le mappe.

 

1. Mappe: il curricolo, il nuovo scenario sociale, lo scenario pedagogico, dominio ambiti disciplinari, l'ambiente di apprendimento (1), l'ambiente di apprendimento (2), le chiavi pedagogiche, la centralità dell'allievo, nuova cittadinanza, le caratteristiche personali dell'allievo.

2. Mappe: i bisogni formativi, la cognizione, le competenze, la comunicazione, concetto, flessibilità, metodo della ricerca, piano di studi personalizzatiscuola e scenario sociale.

3. Mappe - la valutazione

Valutazione degli apprendimenti livello esterno, valutazione degli apprendimenti livello interno, valutazione degli apprendimenti livello integrato, valutazione degli apprendimenti integrazione livelli.

4. Mappe - strumenti per la valutazione degli allievi

Strumenti per la valutazione degli alunnila normativa: il sistema di valutazione, la valutazione autentica, il sistema di valutazione del sistema d'istruzione, modalità e strumenti di valutazione, progettare il portfolio, il portfolio.

5. Mappe - 

 

 

 

 

 

 

(1) Autore: Annamaria Proietti

(2)  I modelli mentali sono strutture analogiche che possono essere manipolate e fatte evolvere mentalmente così da generare previsioni e spiegazioni dell’ambiente. Bartlett, Piaget, Minsky ci dicono che la conoscenza del mondo è organizzata sotto forma di schemi, intesi come rappresentazioni che contengono un insieme strutturato di informazioni su un oggetto o su una situazione. Esempio: lo schema o frame di sedia che ci permettere di riconoscere tra oggetti una sedia; lo script che descrive la sequenza di eventi che costituiscono una situazione: lo script che costituisce la situazione “esame”.  Una rappresentazione è una configurazione che sostituisce la realtà fornendo alcune informazioni su di essa e tralasciandone altre. Le rappresentazioni aiutano il pensiero umano, facilitano il ragionamento e guidano il comportamento.Si possono distinguere in rappresentazioni esterne, che sono usate nella vita di tutti i giorni, e rappresentazioni interne, che sono le rappresentazioni del mondo che abbiamo nella nostra mente. Le rappresentazioni esterne, a loro volta, si suddividono in pittoriche e proposizionali. Le rappresentazioni pittoriche, come i disegni, le mappe e i diagrammi sono analogiche, cioè mantengono la struttura percettiva del mondo rappresentato. In altre parole, in esse sono mantenute le relazioni topologiche tra i vari elementi che le compongono. Le rappresentazioni proposizionali, invece non sono analogiche, perché la relazione tra il segno e l’oggetto cui esso si riferisce è arbitraria. Il caso tipico è il linguaggio, in cui non c’è alcuna ragione intrinseca che leghi un oggetto al nome che gli diamo, ma è solo frutto di una convenzione. Le rappresentazioni linguistiche hanno una struttura grammaticale. In pratica possiedono non solo classi differenti di simboli, ma anche regole per combinarli tra loro. Infine si può dire che l’informazione contenuta nelle rappresentazioni linguistiche non ha necessariamente relazione con il canale percettivo attraverso cui è veicolata. La distinzione fatta per le rappresentazioni esterne è applicabile anche alle rappresentazioni interne o mentali. Le rappresentazioni mentali analogiche hanno la struttura d’immagini e possono essere di tipo visivo, uditivo, olfatttivo o tattile. Paivio (1971) propone la teoria della doppia codifica, il cui punto centrale è che esistano due distinti sistemi per la rappresentazione e l’elaborazione delle informazioni. Esisterebbero, secondo Paivio, un sistema è verbale, che tratta le informazioni linguistiche e le cui unità rappresentazionali di base sono i logogeni, e un sistema deputato all’elaborazione delle informazioni non verbali, le cui unità rappresentazionali sono gli immageni. Ogni sistema è ulteriormente suddiviso in sottosistemi e i due sistemi simbolici comunicano tra loro attraverso relazioni tra immageni e logogeni. Questa teoria e i relativi risultati sperimentali concorderebbero con l’ipotesi che rappresentazioni analogiche e proposizionali siano sostanzialmente separate e differenti, anche se interdipendenti. Le immagini mentali visive sarebbero, secondo questa posizione, rappresentazioni simili a fotografie e come tali ruotabili ed esplorabili. Alcune ricerche, condotte allo scopo di esplicitare quale fosse la natura delle immagini mentali, confermano queste ipotesi: gli esperimenti sulle rotazioni mentali degli oggetti immaginati dimostrano che, almeno quando non sono troppo complessi, essi hanno le caratteristiche degli oggetti reali. Inoltre le immagini mentali possono essere esplorate come se il soggetto percorresse con la mente una mappa (Eysenck, 1990).

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